Digital Markets Act. L'UE contro l'oligopolio dei colossi tecnologici.
- Massimiliano Redolfi
- 17 set 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 8 ott 2024

La Commissione Europea ha identificato sei colossi tecnologici—Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e ByteDance—come “gatekeeper” nell’economia digitale, obbligandoli a rispettare norme più rigide imposte dal Digital Markets Act (DMA). L’obiettivo della legge è limitare il potere monopolistico di queste aziende, favorendo la concorrenza e tutelando gli utenti.
Le imprese sono state scelte in base a criteri come un fatturato annuo di almeno 7,5 miliardi di euro o una capitalizzazione di mercato di 75 miliardi di euro, oltre a più di 45 milioni di utenti mensili nell’UE. Questo le pone in una posizione di “dominanza consolidata” nel mercato digitale.
Il DMA prevede regole stringenti, come il divieto di favorire i propri prodotti rispetto a quelli dei competitor, il che colpisce Alphabet (Google) e le sue pratiche di posizionamento nei risultati di ricerca. Meta dovrà chiedere il consenso esplicito per combinare i dati tra Facebook, Instagram e altre sue piattaforme, mettendo a rischio il modello di pubblicità mirata.
Le aziende hanno mostrato resistenze nel conformarsi, soprattutto per la natura integrata dei loro modelli di business, basati sulla raccolta e combinazione di dati per la pubblicità. Le misure che permettono agli utenti di rimuovere app preinstallate e cambiare impostazioni di default incidono soprattutto su Apple e Microsoft, minacciando il loro controllo sugli ecosistemi chiusi che hanno creato.
La Commissione potrà imporre multe fino al 10% del fatturato globale e potrebbe anche richiedere la vendita di parti del business in caso di violazioni persistenti. Il DMA rappresenta un cambiamento importante nelle politiche di concorrenza dell’UE, volto a prevenire pratiche anticoncorrenziali e a promuovere l’innovazione nel mercato digitale.
